Saltarello Marchigiano
Il Saltarello è il ballo più antico, diffusosi nelle regioni centrali d’Italia, dove a seconda delle zone e dei paesi, si presenta con delle coreografie diverse. Viene eseguito principalmente con il tacco e la punta del piede ed è una danza che esprime gioia e voglia di divertimento, durante la quale il ballerino dimostra la propria bravura nel corteggiare e conquistare la ragazza desiderata.Un tempo veniva ballato dai nostri contadini che si ritrovavano giù per l’aia al termine di una lunga giornata di lavoro nei campi ed era l’unica fonte di allegria e spiensieratezza.
Il Nostro Modo di Ballare il Saltarello
Il saltarello civitanovese è diverso da quello ballato nelle zone interne delle Marche perché, trovandosi Civitanova vicino al mare, ha ricevuto influssi culturali propri dei popoli e delle zone costiere. Tutti gli altri tipi di saltarello che si ballano nelle zone montuose e interne delle Marche sono, invece, molto simili tra loro è accomunati dal ripetersi delle stesse figure danzanti.
Il saltarello è un vero e proprio ballo di corteggiamento che varia a seconda dei luoghi. Alcune mosse sono uguali per i diversi tipi di saltarello, ma il nostro, in particolare, il saltarello civitanovese, ha un po’ più di riposo, qualche attimo di attesa per riprendere il movimento. Tuttavia il nostro tipo di saltarello si divide in quattro parti principali, ma nel ballarlo possono essere eseguite diverse varianti e non vi è uno schema classico, un ordine ben preciso da rispettare poiché i ballerini variano le loro movenze e le figure secondo la loro ispirazione improvvisa. Tra le figure principali troviamo: 1. “lu spuntapè”: l’uomo va a prendere la donna a passi rullati, la conduce fino al centro, qui i ballerini accordano i loro passi e le loro movenze, battendo alternativamente il piede destro e quello sinistro, ora divaricando, ora chiudendo le gambe, facendo col corpo mezza piroetta. Il ballerino picchia fortemente e velocemente i piedi in terra e corteggia, girandole intorno, la ballerina, che, sempre sul posto, danza sulla punta dei piedi e gira su se stessa. 2. “lu filò”: il ritmo musicale cambia, diviene più intenso. La donna, compiaciuta, ora si sottrae, ora si avvicina all’uomo; c’è quasi una tensione amorosa, cadenzata dal ritmo me dalla velocità del passo 3. “la scarpetta”: dopo una breve ripresa dello spuntapè, non dappertutto, la scarpetta ha inizio con un’impennata del ritmo che torna ad essere sostenutissimo; i due ballerini, battendo fortemente il piede sinistro dall’alto in basso e rullando il destro da dietro in avanti, raggiungendo un accordo perfetto. 4. “lu jiru”: corsa veloce e ritmica a piccoli passi dei ballerini, che girano intorno
Saltarello della Vallesina
Il saltarello della Vallesina è diverso da quello Civitanovese e Recanatese sia nel ritmo che nel modo di ballarlo.
Girotondo di Saltarello
Il saltarello, ballo nazionale delle Marche, viene qui eseguito dalle coppie in cerchio, in modo da formare intorno un bel girotondo.
Raspa
E’ un ballo molto saltellato, eseguito a coppie, di probabili origini dell’Est Europa, diffusosi poi in Italia e nella nostra zona nel secondo dopoguerra. Esprime gioia e spensieratezza nei momenti di svago e probabilmente il ballo richiama in qualche modo il movimento della raspa, antico attrezzo da falegname usato per lisciare il legno.
Quadriglia
La Quadriglia è una danza ottocentesca di origine francese, probabilmente importata nelle nostre terre durante la dominazione napoleonica. I Cavalieri (ballerini) e le dame (ballerine) eseguono articolate figure sotto il comando del Direttore di Quadriglia che impartisce i vari ordini attraverso un linguaggio che è francese nelle intenzioni ma ormai pieno di inflessioni dialettali. Dal territorio nazionale, si è diffusa poi, a livello popolare, in diversi Paesi ed è diventata una danza tradizionale contadina, ballata nelle aie, nata alla fine del ‘700.
Quadriglia di Corte
E’ una delle quadriglie ballate a corte, molto più aggraziata nei movimenti perchè rivolta appunto ad un pubblico più signorile. Viene eseguita da quattro coppie che si dispongono a quadrato, con movimenti in 5 figurazioni, ripetute per ben quattro volte.
Castellana
La Castellana musicalmente non differisce dal Saltarello se non nel tempo che è meno vivace. E’ una sua variante, con l’unica eccezione che questo ballo veniva eseguito non nelle aie, in un’ ambiente contadino, ma all’interno delle mura cittadine, e quindi in un ambiente cortese, signorile. Diverso è anche il modo di porsi nei confronti della ragazza da corteggiare. Infatti, questo ballo nasce nelle mura cittadine, all’interno dei castelli, da cui prende il nome. La melodia eseguita dall’organetto viene scandita dall’incalzante ritmo del cembalo, i passi sono di conseguenza veloci e ritmati. La sua origine probabilmente deriva da un sentimento di distinzione di classe. I castellani, abitatori dei castelli, ballavano il Saltarello allacciati e con movimento e passi di polka che chiamavano “Castellana” così si differenziavano dai campagnoli che ballavano il Saltarello nella sua maniera caratteristica. Coreograficamente la Castellana si presenta più ricercata e raffinata ma non ha l’esplosione e l’espressione di gioia e di vita, sia pure rustica, delle figure del Saltarello.
Manfrina
La Manfrina è una tipica danza marchigiana che veniva eseguita generalmente nei palazzi importanti, oggi diremmo tra l’alta società. Si esegue in gruppo ed è un susseguirsi di varie figure, termina con un gioioso girotondo finale. La musica ha un ritmo tutto particolare molto allegro con una repentina variazione nel finale. La Manfrina è la più ampia famiglia di danze dell’Italia settentrionale e di parte dell’Italia centrale (Marche, Umbria, Toscana e Sabina). Dai primi dell’Ottocento la maggior parte delle manfrine si compone di più parti coreografiche, forse un tempo autoctone e distinte. V’è stato nel tempo un proliferare di varianti, quasi che ogni comunità tendesse a elaborarne una propria forma. Etimologicamente si è soliti far derivare la manfrina dalla toponimica monferrina (ballo del Monferrato, in Piemonte).
Ballo dell’allegria
Con il termine “tarantella”, facciamo riferimento ad alcune danze tradizionali, prevalentemente dell’Italia meridionale, ballate su melodie musicali molto veloci. Questo tipo di tarantella che noi balliamo è molto saltellata le coppie si prendono e poi si lasciano, riuscendo poi sollo alla fine a riformare la coppia originaria.
Fiera di Montegallo
La fiera di Montegallo è una danza cantata che racconta la storia di un padre che vuole portare la propria figlia a ballare sulla piazza del paese in occasione della festa. La ragazza inizialmente rifiuta di seguire il genitore dicendo di non avere gli indumenti adatti per andare alla festa e per poter ballare. Il padre, con molta pazienza esaudisce tutte le richieste della figlia, comprando tutti gli indumenti necessari e le trova addirittura il “moroso” (fidanzato).
Ballo del Cembalo
Il Ballo del cembalo veniva ballato nel mese di Settembre quando i contadini si riunivano nelle aie delle case coloniche per la “Scartocciatura” (cioè separavano manualmente i chicchi di granoturco dal tuto). La sera, mentre la “Vergara” (moglie del Fattore) preparava la cena a base di polenta e gli anziani raccoglievano gli “Scartocci” (le foglie delle pannocchie di granturco) le ragazze, accompagnate dalla musica dell’organetto, iniziavano a ballare invitando i ragazzi con il suono del cembalo. II ritmo vivace e le elaborate coreografie rendono la danza molto spettacolare.
Montagnola
La montagnola è una danza cantata che descrive l’incontro tra alcune giovani ragazze di montagna con dei pescatori che tentano di corteggiarle. Montecosaro è una cittadina situata a metà strada tra i monti ed il mare. In passato come oggi non era raro l’incontro lungo le sue vie tra due realtà differenti come quelle dei montanari e quelle dei pescatori. Le paure e i pregiudizi verso la vita di mare da parte delle montagnole, insieme al divieto dei genitori, fanno si che l’approccio sia pieno di difficoltà ma alla fine come tutte le belle storie l’incontro si conclude con un bel bacio.
Monferrina
La Monferrina è una danza popolare molto antica, nata in Piemonte. Anche questo ballo, ideato inizialmente per corteggiare una fanciulla di nome Caterina, esprime gioia, allegria e festosità.
Polka
La polka trae origine da alcune danze popolari diffusesi in Boemia all’ inizio dell’800. Secondo un’antica leggenda, un maestro di musica ungherese si trovò ad osservare una contadina ballare e cantare; sui suoi passi e su quella melodia elaborò un ballo, la polka, appunto. Ebbe un incredibile successo e da allora questa danza si diffuse in tutta Europa.
Valzer
Nella sua struttura essenziale il Valzer viene inteso come danza di coppia chiusa, nella quale il cavaliere e la dama abbracciati, volteggiano ad un ritmo moderato. Questa forma di ballo era già presente nell’Europa del XII secolo, anche a prescindere dalle aree geografiche e dai periodi storici in cui si è affermato con forme e nomi diversi fra loro.
Ballo della Sala
Babbo mio voglio marito
Ballo delle Lavandaie
Schoties
E’ una danza popolare scozzese, eseguito su un ritmo cadenzato con la ripetizione di figure molto espressive.
Pizzica